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La città di Ittiri

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Il Comune di Ittiri, con decreto del Presidente della Repubblica  del 24 Aprile 2000, è stato riconosciuto il titolo di città


Ittiri sorge nel  Logudoro, regione Coros, in provincia di Sassari a sud-est del capoluogo; il territorio comunale ha una superficie di  Kmq. 111,56 e  confina  a nord con Usini e Ossi, a nord-ovest con Uri, a nord-est con Florinas, a sud con Romana, a sud–est con Banari, Bessude e Thiesi, a sud–ovest con Villanova Monteleone  e Putifigari. Dista 18 km da Sassari, 28 da Alghero, 36 da Porto Torres.

Ittiri è collocata  su un altipiano a m. 450 sul livello  del  mare. Il territorio, formato da altipiani costituiti di rocce prevalentemente trachitiche e basaltiche, è accidentato, con andamento collinare e attraversato da vallate destinate alla coltivazione; di altezza non considerevole  i numerosi  rilievi montuosi,i più consistenti dei quali sono: a nord est sulla linea per  Bessude M. Torru (m. 622 ), M. Uppas (m 567) e verso Banari  M. Jana (m. 552); a sud verso Villanova  M. Unturzu (m. 558), M. Alas (m 517), Punta S’Elighe Entosu (m. 522), M. Lacusa (m. 503).

Altri rilievi si attestano su quote inferiori ai 500 m con una diminuzione dell’altimetria media  che sulla linea nord-nord-ovest verso Usini–Uri  presenta  numerosi altipiani (di 200-300 metri) che digradano fino a quote inferiori ai 100 m. in prossimità del rio Mannu. Il territorio non è significativamente  ricco  di corsi d’acqua che sono pochi e tutti a carattere torrentizio, con consistenti  quantità  di acque nei  brevi periodi  delle piogge e scarsi d’acqua o pressoché asciutti  nel restante periodo dell’anno.

Il sistema idrografico  nella zona settentrionale  è imperniato sul rio Cuga e sui suoi affluenti che solcano la parte occidentale del territorio e sul rio  Minore, affluente del rio Mannu,che nella parte alta prende i nomi di  Camedda e Turighe.  A sud scorre invece il rio Abialzu, che unendosi ad altri corsi d’acqua minori  si dirige verso il bacino idrografico del Temo.

Tra i 300 e i 400 metri di altitudine  nascono   sorgenti numerose, ma di scarsa portata. Alcune di queste, che formano abbeveratoi nell’agro o fontane  nell’abitato, servono  agli usi agricoli  e  sono  luoghi attrezzati  di  sosta per i visitatori: Pianu ‘e Monte sulla strada intercomunale Ittiri-Putifigari, Iscialoru (nei pressi dell’abitato) e Su Cadalanu sulla strada provinciale n. 28 Ittiri-Romana, Coros o Funtana ’e sa Irzine (Vergine) nei pressi del monastero cistercense di  Coros, Sa Teula all’ingresso dell’abitato per chi viene da Thiesi, S’Abbadorzu dentro l’abitato nel rione Montesile. Altre fonti nel circondario  sono Irventi, Bustaina, Binza Manna, Casavece; verso Usini Funtana Pesada, Pintu Canu,’Onnu Marras; verso Ossi-Florinas  Sos Porchiles e Chentu Cheddas; verso Thiesi Abbarghente, Puttos de Lidone, verso Villanova  Giundali, De Su Crastu, De Sa Multasa.

Sono presenti due importanti laghi artificiali Cuga e Bidighinzu che sono   bacini idrografici  e dighe. Il primo, alimentato dal rio Cuga-Barca, è stato   costruito nel 1965, si trova solo in parte nel territorio di Ittiri ed è destinato a scopi irrigui; il secondo appartenente al confinante comune di Thiesi  riceve le acque del  rio Mannu, è stato costruito nel 1956  e serve ad usi potabili.

Il clima di Ittiri è quello  mediterraneo insulare, con temperature medie nel  periodo invernale tra i 6 e i 10 gradi. Nei  mesi di giugno (lampadas), luglio (triulas) e agosto (austu) ricorrono periodi di  intensa calura  che   soprattutto nel passato, quando l’agricoltura e la pastorizia erano le attività prevalenti, recavano danno alle campagne  e intimorivano gli abitanti; gli agricoltori  allora  impetravano  un tempo più clemente con le rogassiones cantate in processione o invocando S. Narciso. Altrettanto perniciose potevano  risultare  le gelate (biddiadas).

Il territorio è attraversato  da est a ovest dalla s.s. 131 bis  che  da  Cabu Abbas sulla Carlo  Felice porta ad Alghero, a nord dalla  provinciale per Sassari, a sud dalla Ittiri-Romana; strade poderali costituiscono la viabilità minore.

Leonarda Tola

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